lunedì 12 ottobre 2015

La camicia da notte diventa cuccia

Ho trovato il tutorial su Facebook ieri, uno di quei tutorial che appena li vedo "oddioddioddio devo farlo subito". Non ci è voluto molto: meno di un'ora ed era fatto.
Ho preso una vecchia camicia da notte di flanella, casualmente stampata a tema
Seguendo QUESTO TUTORIAL (cliccate sulla scritta in maiuscolo per arrivare alla pagina) ma modificandolo un pelo (anzichè cucire la parte sottostante, essendo lunga, l'ho avvolta attorno alla ciambella)
e ho ottenuto una cuccia nuova nuova per i miei gatti, a turno.
Cuccia che sta perfettamente (anche questo è un caso) nel cesto riciclato da un regalo di Natale di non ricordo che anno, che di solito sta nell'angolo della panca dell'ingresso.
Così spero la smettano di mordicchiarlo.

Hanno gradito?
Per ora NO. O perlomeno, Artù gli è passato davanti, l'ha guardato ed è andato oltre, a piazzarsi sul suo (il MIO!) solito angolo del divano.
La Maya... beh, la Maya...
...non commento neanche.
Confido in una delle tre gatte rimanenti, che non l'hanno ancora vista. Altrimenti questa è l'ultima volta che mi do da fare per loro (le ultime parole famose).

venerdì 7 agosto 2015

Ancora con i vecchi asciugamani: i dischetti levatrucco riutilizzabili

Premetto che l'idea non è mia, ma me la appunto per non perderla!
Ho trovato un altro suggerimento per riciclare gli asciugamani vecchi e incartoniti sul blog di Doria (segnato subito tra i preferiti!), e l'ho messo in pratica immediatamente, perchè davvero ci si impiega pochissimo tempo a farli.
Sono dei dischetti levatrucco
la cui realizzazione è di una banalità incredibile, ma di una utilità altrettanto indiscutibile. Li ho provati, lavati e riprovati, e mi ci sono trovata benissimo. Forse l'idea di mettere sul viso, soprattutto sugli occhi, una spugna così dura non è allettante, ma vi assicuro che una volta intrisa di latte detergente diventa super morbida, e il trucco viene via che è un piacere senza tante passate.
In lavatrice tornano bianchi senza particolari accorgimenti, e sono così riutilizzabili ancora e ancora, finchè la spugna non si logorerà del tutto (ma penso che ce ne vogliano di badili di trucco da togliere, prima...). Ringrazia il portafogli (perchè dischetti di cotone per questo scopo non ne comprerò più) e l'ambiente (meno rifiuti). Comodi, no?

Ah, ecco per chi fosse interessato il link al blog di Doria:
http://www.unideanellemani.it/

e qui il link al tutorial per fare i dischetti
http://www.unideanellemani.it/fai-da-te-i-dischetti-struccanti-lavabili-piu-economici-di-tutti

lunedì 20 luglio 2015

Il riciclo del pluriball: verde!

Pluriball verde? In un certo senso...
Quando ci arriva qualche pacco o pacchettino, spesso me lo trovo tra i piedi. E mi secca buttarlo.
Gran parte lo utilizzo per imballare gli oggetti che devo spedire, di solito sotto le festività, quando faccio viaggiare a destra e a sinistra pensierini per amiche e parenti lontani. Oggi però gli ho riservato un uso alternativo.



Ho preso il vecchio cuscinetto che usavo per fare giardinaggio. O meglio, quel che ne rimaneva dopo smilanta ore di uso: macinato, addirittura alcune fasce si sono staccate. Lo avevo acquistato qualche anno fa al Lidl per pochi euro.
E' proprio distrutto, praticamente era diventato inservibile.
Ho fatto solo uno più uno: l'ho avvolto nel pluriball

facendo più strati, in modo da restituirgli lo spessore e la consistenza persi, e ho fissato semplicemente con alcuni giri di nastro adesivo trasparente.


Ed ecco il mio nuovo cuscino salva-ginocchia, perfettamente impermeabile, morbido, e a costo zero.


Ah, io ho avvolto nel pluriball un vecchio cuscino in schiuma poliuretanica, ma chiaramente nessuno vieta di partire, come base, da alcuni strati di rettangoli di cartone sovrapposti (anche ricavati da scatole da imballaggio), tanto una volta ricoperti con la plastica a bolle non verranno mai a contatto con l'umidità di terriccio ed erba :-)

venerdì 17 luglio 2015

I vecchi asciugamani non si buttano più!

Gli asciugamani invecchiano. E diventano di cartone. Potete usare quanto ammorbidente volete, o aceto, o bicarbonato, non importa: dopo quindici anni di servizio praticamente quotidiano, per quanto li si alterni tra loro la spugna diventa via via sempre più rigida. Beh, non serve che lo spieghi, sappiamo come arrivino ad assomigliare alla carta vetrata.
Qualche giorno fa, stufa di averli tra i piedi, dato che comunque ne ho diversi di "buoni" che durante gli anni ho usato un po' meno (con quella che "li metto da parte per quando ho ospiti, così durano di più"... e sono tanti anche quelli) ho pensato che fosse ora di relegare i vecchi asciugamani "cartonificati" ad un uso alternativo. Invece di buttarli, li ho tagliati...

...in quadrati, eliminando solo le parti con i ricami ormai rovinati. Una parte di quadrati l'ho orlata con del semplice zig-zag, e l'altra l'ho ripiegata due volte su sè stessa, e cucita lungo i lati ottenuti. Facilissimo e velocissimo.


Ho avuto due belle sorprese: i quadrati più piccoli sostituiscono egregiamente la spugna per i piatti, che non andrà più comprata (il portafoglio ringrazia, e un po' anche l'ambiente).



Vi assicuro che il potere pulente è identico alla spugnetta tradizionale, e non rovina le pentole antiaderenti. In più se ne va tranquillamente in lavatrice, così posso riutilizzarla finchè proprio non si disfa. Ottimizzazione delle risorse!
I quadrati grandi, invece, altra sorpresa: puliscono i vetri in maniera eccezionale, e non lasciano il minimo alone!


giovedì 2 luglio 2015

Portalumini da vasetti per la conserva

Velocemente, che stasera ci sono ospiti a cena, stiamo per allestire la tavolata in giardino e le zanzare non aspettano altro!
Come ti riciclo quattro vasetti di vetro alla velocità della luce (e per farne un po', di luce):
Portalumini la cui realizzazione è di una banalità infantile: sale grosso sul fondo, quattro rametti di lavanda rubati alla mia vecchia pianta e poco spago da cucina. Et voilà: portalumini a prova di brezza serale (se mai ce ne fosse, anzi si spera che ci sia, col caldo che fa...) al profumo di citronella (dentro) e lavanda (fuori). Per accenderli, dato che sono sprovvista di fiammiferi lunghi da stufa in questa stagione, solo uno spaghetto (di quelli per fare la pastasciutta, per capirci).
Avrei voluto usare, per il fondo, qualcosa di più colorato, ma ne sono sprovvista. Credo che vengano bene anche con legumi, perline colorate, sabbia, sassolini, farina da polenta... e chi più ne ha più ne metta :-)

martedì 14 aprile 2015

Il riciclo più elementare: i guanti di gomma

Che odio! Sto lavando i piatti, e inevitabilmente sgarfando nel lavello sotto la schiuma, succede che la punta di un coltello buca un guanto. E che si fa? Si butta?.
No. Ho tanti modi di usare i guanti bucati, usi che non prevedono il loro contatto con l'acqua ovviamente. Modi molto banali, peraltro.

Un paio di guanti è sempre accanto alla stufa, assieme al necessario per pulirla ogni mattina e ricaricarla, così non mi sporco le mani con fuliggine e inchiostro di giornale, e non rischio di infilarmi fastidiose schegge di legno nelle mani.
Un altro paio è a disposizione per pulire le lettiere dei gatti (cinque gatti, quattro lettiere)
Un terzo paio è ad uso dei lavori in giardino.
Un quarto è fisso nella scatola del necessaire per la pulizia delle scarpe, ma non ho fatto la foto.

E quando diventano davvero inservibili, o il cestino dove li raccolgo in attesa di destinazione è davvero troppo pieno... elimino le punte delle dita e li taglio a striscioline, per farne...

... dei pratici elastici di più misure, sempre utili in casa per una cosa o l'altra.
Alla prossima!

sabato 4 aprile 2015

Riciclare una gruccia di ferro

Sono anni che me le ritrovo tra le mani (ma chi non ne ha in casa?), sempre con il dilemma di come sbarazzarmene. Di usarle per i capi che tengo in armadio non se ne parla, ho l'impressione che alla lunga li rovinino. Di solito le metto da parte e, raggiunta una certa quantità, le riporto in lavanderia (dove di solito le ritirano ben volentieri).
Poi l'altro giorno mi sono imbattuta in questo video. E' in giapponese, ma girato talmente bene che anche se staccate l'audio non cambia niente.
Quando l'ho visto non ho resistito, e ho voluto provare immediatamente! Peccato non avere le grucce bianche, perchè color acciaio non sono granchè carine per realizzare questo aggeggio. Ma vi assicuro, non ci si impiega più di cinque minuti per farlo. E il risultato è questo


 Migliorabile, ma di una funzionalità estrema.

 
Poi ognuno lo usa come vuole, per me è un ideale... reggischemi :D

Alla prossima!

Come ti riciclo lo smalto per unghie

Questo è un video che ho fatto un po' di tempo fa.

Riciclo delle scatole dei fiammiferi da stufa

Non riesco ad usare gli accendini per accendere la stufa a legna, che adoro. Non che abbia chissà che impedimento: semplicemente mi piace usare i cari vecchi fiammiferi, quelli lunghi "da stufa", mi piace l'odore che emanano quando li si accende, mi piace il suono che producono sfregandoli sulla fascetta della scatola, mi piace il colore della scintilla che sguizza. E mi piacciono le scatoline che li contengono, anche perchè sono di un bel cartoncino piuttosto consistente.

Scatoline che riciclo così, facendo un lavoretto di una banalità estrema.

Recupero degli avanzi di stoffa e ne ricavo dei rettangoli di cui un lato è lungo quanto il lato lungo delle scatoline, e l'altro quanto il loro perimetro più un centimetro abbondante.
 Ricopro le scatoline con i ritagli usando la colla stick.

Infine le decoro con il materiale più svariato. In questo caso ho dato fondo a un po' di avanzi di lavori precedenti: pezzi di cordoncino, bottoni da camicia, un fiore di stoffa fatto tanto tempo fa come campione, passamanerie... Ma si può usare davvero quello che si vuole, un chilo di colla a caldo e via.

E poi? E poi non mancherà il modo di utilizzarle. Le mie ora contengono mollette per capelli, gessi da sarta e scatoline di punti di ricambio per la graffettatrice.


Alla prossima!

mercoledì 1 aprile 2015

La tazzina da caffè riciclata in puntaspilli

Premetto: l'ispirazione l'ho trovata sul web tanto tempo fa, non ricordo dove, ma se si googola se ne vedono di diverse fogge.
Ecco come ho dato una nuova vita ad una tazzina da caffè a cui ero particolarmente affezionata, ma che ormai non potevo più servire in tavola perchè era ridotta davvero male. Era sbeccata in due punti, e all'interno anche segnata.


La butto? No...
Ho misurato il diametro del bordo superiore (circa 6cm)

e ho ritagliato un disco di stoffa dal diametro di circa il triplo (18cm abbondanti, per facilitarmi l'operazione ho usato come sagoma un piattino da frutta). Non serve essere precissimi con la misura.

Ho passato una filza lungo tutta la circonferenza, tenendomi circa 5-10mm sotto al bordo, con del filo doppiato. Non ho voluto usarlo singolo, perchè per l'operazione successiva avevo bisogno di essere sicura che non si spezzasse.

Ho arricciato la filza e, tenendo il rovescio del tessuto verso l'interno, ne ho ricavato una specie di sacchetto dove infilare dell'abbondante imbottitura sintetica

che ho chiuso con qualche punto.

Ho applicato un po' di colla a caldo sul bordo interno della tazzina, e infilato la palla di tessuto imbottito (chiaramente con la chiusura verso il basso) fino a lasciarne all'esterno solo una piccola parte. ATTENZIONE: questa operazione va fatta VELOCEMENTE, perchè la tazzina essendo molto fredda fa irrigidire la colla alla velocità della luce.

Teoricamente è pronta così. Ma io ho voluto abbellirla con degli avanzi di pizzo e di cordoncino, e un vecchio bottone dorato per nascondere le estremità del cordoncino stesso.


Et voilà, pronta a fare la sua bella figura accanto a me mentre lavoro di Necchi. Perchè anche il MIO occhio vuole la sua parte ;-)

Iniziamo!

Salve a tutti!
E' sempre difficile scrivere il primo post di un blog, anche se ormai dovrei averci preso l'abitudine dato che non è la prima volta. Esatto: sul web sono qualcun'altra, qui sono semplicemente Gattanera. Gattanera (non è un segreto) si chiama Sara, ha 42 anni, è casalinga un po' per forza e un po' per scelta, ma molto felice di esserlo. Gattanera si occupa della famiglia: ha un marito, un figlio preadolescente, cinque gatti, una casa con un piccolo giardino, la passione per i piccoli lavori manuali, e la mania di provare a riciclare creativamente la maggior parte degli oggetti che le passano sotto alle zampe e che a prima vista sono diventati inutili, o sono da buttare.

Su questo blog l'intenzione è quella di postare per la maggior parte idee mie, realizzazioni mie, ma anche di raccogliere idee recuperate altrove e personalizzate da me, ovviamente non mancherò di pubblicare i link alle fonti da cui ho preso ispirazione. Vorrei che diventasse una sorta di blocco di appunti personale, e spero che diventi utile anche a qualcun altro.

Iniziamo!